Tax NEWS n.62 del 01/12/2025

Nuove regole per gli interpelli: contributo solo per i casi complessi e consultazione obbligatoria

Con l’approvazione definitiva del terzo decreto correttivo IRPEF-IRES da parte del Governo, la disciplina degli interpelli tributari ha subito un profondo riassetto. D’ora in poi, il contributo economico per la presentazione dell’istanza sarà richiesto solo per le “fattispecie particolarmente complesse” mentre, per tutte le altre, sarà sufficiente la nuova procedura di consultazione semplificata

Con l'approvazione definitiva del terzo decreto correttivo IRPEF-IRES ad opera del Consiglio dei Ministri del 20 novembre 2025, il legislatore ha segnato un rilevante cambio di passo nella disciplina degli interpelli tributari, intervenendo sull’articolo 11 della Legge 212/2000 (c.d. Statuto del contribuente). In particolare, per effetto delle modifiche che sono state approvate, il versamento del contributo previsto per la presentazione delle istanze di interpello non sarà più generalizzato (come previsto inizialmente), ma limitato ai soli casi di “fattispecie particolarmente complesse”. Infatti, il testo del decreto, modificando il comma 3 dell’articolo 11, individua il contributo quale condizione di ammissibilità dell’istanza soltanto in presenza del requisito di complessità dell’istanza, il cui accertamento, tuttavia, sarà rimesso ad un successivo regolamento ministeriale. Quest’ultimo dovrà definire non solo le modalità di versamento e gli importi dovuti, ma anche i parametri che individuano la “complessità” della questione prospettata, introducendo una griglia valutativa che tenga conto della tipologia di contribuente, del volume d’affari o di ricavi e della natura dell’interpello presentato. Il principio di fondo che si vuole affermare è quello di una razionalizzazione dello strumento dell’interpello, che negli anni ha subito una “massificazione” nell’utilizzo, anche a fronte di questioni di modesto rilievo o agevolmente risolvibili mediante l’analisi della prassi esistente. In questo contesto si inserisce anche la previsione dell’obbligatorietà della “consultazione semplificata” (ex art. 10-nonies Legge 212/2000): in tal senso, prima di poter presentare un interpello ordinario, il contribuente dovrà obbligatoriamente interrogare la banca dati dell’Agenzia delle Entrate, la quale (secondo quanto previsto) sarà alimentata anche mediante strumenti di intelligenza artificiale. L’istanza sarà dichiarata inammissibile se il sistema restituirà una risposta pertinente già disponibile, fatto salvo il caso in cui il contribuente dimostri che la risposta non è univoca o non è risolutiva per il caso specifico. Si tratta quindi di un duplice filtro all’accesso: da un lato, l’obbligatorietà della consultazione preventiva; dall’altro, la possibile onerosità economica dell’istanza in presenza di situazioni complesse. Suscita perplessità il ricorso all’intelligenza artificiale per la consultazione semplificata: il rischio è che risposte erronee o imprecise generate da un errato “prompt” possano determinare un blocco ingiustificato dell’interpello, privando il contribuente di una tutela essenziale.

 


Tax News pubblicata il 01/12/2025 da Marco Nessi


Lo studio è a disposizione per chiarimenti ed assistenza

Contatta FiderConsult

Le ultime Tax & HR News

Archivio Tax & HR News

Anno 2025

Anno 2024

Anno 2023