L’articolo 1, commi da 125 a 129, della Legge 124/2017 ha introdotto un obbligo di pubblicità per le erogazioni pubbliche percepite da imprese ed enti da assolvere entro il 30 giugno di ogni anno. Per le imprese, le modalità di assolvimento variano in funzione del regime contabile adottato, della dimensione aziendale e della struttura del bilancio.
1. Ambito soggettivo
Sono soggetti all’obbligo informativo in esame:
- le imprese iscritte al Registro delle imprese (art. 2195 c.c.);
- le società che redigono il bilancio d’esercizio (in forma ordinaria o abbreviata);
- le micro-imprese ai sensi dell’art. 2435-ter c.c.;
- gli imprenditori individuali;
- le società di persone (anche se non obbligate alla redazione della nota integrativa).
In particolare i soggetti che esercitano le attività previste dall’art. 2195 c.c. (e che, quindi, sono obbligati all’iscrizione nel Registro delle imprese) devono pubblicare gli importi e le informazioni richieste nella Nota integrativa del bilancio d’esercizio e nell’eventuale bilancio consolidato. In questo caso, il termine per l’adempimento coincide con quello previsto per l’approvazione dei bilanci annuali (nel caso in cui il bilancio dovesse essere approvato nel termine luogo di 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale, anche la pubblicazione delle erogazioni pubbliche dovrà essere differita di conseguenza).
Viceversa, i soggetti che redigono il bilancio in forma abbreviata e quelli che non sono tenuti alla redazione della Nota integrativa (imprenditori individuali, società di persone e micro imprese) assolvono all’obbligo entro il 30 giugno di ogni anno (in analogia a quanto previsto per gli enti non commerciali) mediante la pubblicazione delle relative informazioni ed importi richiesti sui propri siti Internet, secondo modalità liberamente accessibili al pubblico, ovvero, in mancanza, sui portali digitali delle associazioni di categoria di appartenenza, (pertanto, con riferimento agli importi percepiti nel 2024 il termine per il rendiconto è fissato alla data del prossimo 30 giugno 2025). L’obbligo è previsto a prescindere dal regime contabile adottato e, quindi, dalle dimensioni dell’impresa.
2. Ambito oggettivo
Gli obblighi di informativa riguardano le “sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti, in denaro o in natura, non aventi carattere generale e privi di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria”.
Operativamente, il beneficio economico ricevuto è oggetto dell’obbligo di trasparenza a prescindere dalla forma (sovvenzioni o altro) e dalle relative modalità (in denaro o in natura). In particolare la disciplina riguarda i rapporti bilaterali in cui un dato soggetto riconducibile alla sfera pubblica attribuisce un vantaggio ad un particolare soggetto del Terzo settore o a una specifica impresa
A titolo esemplificativo sono soggetti all’obbligo di monitoraggio;
- i contributi a fondo perduto;
- le Garanzie pubbliche su finanziamenti (es. MCC, SACE);
- l’uso gratuito di beni pubblici (comodati);
- gli Aiuti di Stato e gli Aiuti “de minimis” (anche se pubblicati nel RNA);
- le agevolazioni per formazione, internazionalizzazione, digitalizzazione.
Viceversa, dall’obbligo comunicativo in esame sono escluse:
- le risorse riconducibili a soggetti pubblici di altri Stati (europei o extraeuropei) e alle istituzioni europee.
- i vantaggi ricevuti dal beneficiario sulla base di un regime generale quali ad esempio:
- i vantaggi dinatura corrispettiva ( appalti, incarichi);
- gli aiuti di carattere generale ( ACE, super-ACE, bonus investimenti, crediti d’imposta ordinari);
- le misure fiscali non selettive ( esoneri IRAP, Patent Box, riduzioni ASOS);
- i contributi percepiti tramite i Fondi interprofessionali (Assonime 5/2019, par. 2.4);
- le attribuzioni che costituiscono un corrispettivo per una prestazione svolta, una retribuzione per un incarico ricevuto oppure che sono dovute a titolo di risarcimento.
Operativamente, le informazioni richieste devono essere fornite preferibilmente in forma schematica o tabellare (con espresso riferimento alla norma di legge), con l’indicazione delle seguenti informazioni:
- dati identificativi del soggetto beneficiario (se l’informativa è fornita su portali digitali riconducibili a soggetti terzi);
- dati identificativi del soggetto erogante;
- importo dell’erogazione ricevuta;
- periodo amministrativo di incasso;
- breve descrizione della causale dell’attribuzione.
Nella seguente tabella riepiloghiamo le principali tipologie di contributi /indennità soggetti o esclusi dall’obbligo in esame.
Tipologia |
Obbligo comunicazione |
Motivazione / Riferimento |
Contributo MISE per digitalizzazione |
Sì |
Sovvenzione a fondo perduto – beneficio selettivo |
Indennità Covid-19 (INPS, Agenzia Entrate) |
Sì |
Agevolazione specifica a favore di alcune categorie |
Contributo regionale per formazione |
Sì |
Vantaggio economico su base non generale |
Utilizzo gratuito di immobile comunale |
Sì |
Concessione in comodato – beneficio patrimoniale |
Credito d’imposta R&S “generale” |
No |
Agevolazione generalizzata – esclusa dalla norma |
ACE / Super ACE |
No |
Misura generale di sistema – esclusa (Assonime) |
Esonero contributivo assunzione apprendisti |
No |
Agevolazione di sistema – escluse da obbligo (circ. 5/2019) |
Fondo interprofessionale (Formazienda, Fondimpresa, ecc.) |
No |
Risorse non considerate “erogazioni pubbliche” (Assonime) |
Corrispettivo per appalto o fornitura alla PA |
No |
Rapporto sinallagmatico – natura commerciale |
Aiuto “de minimis” RNA con codice CAR |
Sì |
È possibile rinviare al codice nel Registro |
3. Soglia di esonero
A livello quantitativo, ai sensi dell’art. 1, c. 127, della Legge 124/2017, non sono soggette a pubblicazione le erogazioni di importo complessivo inferiore a 10.000 euro annui.
Secondo il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (circ. 11 gennaio 2019 n. 2), il limite di 10.000,00 euro dovrebbe essere riferito al totale dei vantaggi pubblici ricevuti e non alla singola erogazione.
Conseguentemente, l’obbligo informativo sussisterebbe laddove il totale dei vantaggi economici ricevuti dovesse essere pari o superiore a 10.000,00 euro, quantunque il valore della singola erogazione dovesse essere inferiore a 10.000,00 euro.
Ai fini della rendicontazione, assumono rilevanza le sole somme effettivamente incassate nell’esercizio, anche se riferite ad attività di anni precedenti.
4. Controlli e sanzioni
L’inosservanza degli obblighi di pubblicazione relativi alle erogazioni pubbliche comporta una sanzione di ammontare pari all’1% degli importi ricevuti con un importo minimo di 2.000,00 euro, nonché la sanzione accessoria dell’adempimento agli obblighi di pubblicazione. Decorsi 90 giorni dalla contestazione senza che il trasgressore abbia ottemperato agli obblighi di pubblicazione e al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria, si applica la sanzione della restituzione integrale del beneficio ai soggetti eroganti.
Le sanzioni sono irrogate dalle Pubbliche Amministrazioni che hanno erogato il beneficio oppure dall’Amministrazione vigilante o competente per materia.
Il revisore legale è tenuto a verificare l’informativa quando questa è contenuta nel bilancio (CNDCEC 2019). Se invece l’informativa è pubblicata sul sito, la verifica compete all’organo di controllo (collegio sindacale o sindaco unico).

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- n.18 - 22/09/2023 - Applicazione dal 2024 del nuovo principio contabile OIC 34 sulla rilevazione e valutazione dei ricavi da vendita di beni e servizi
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- n.14 - 23/08/2023 - Entrata in vigore delle nuove disposizioni in tema di “Whistleblowing” e relativi adempimenti
- n.13 - 24/07/2023 - Assegnazione agevolata dei beni ai soci entro il 30 settembre 2023
- n.12 - 20/06/2023 - Proroga al 20 luglio 2023 della scadenza di versamento delle imposte dirette e del saldo IVA annuale
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- n.1 - 03/01/2023 - Novità fiscali per le imprese contenute nella Legge di Bilancio 2023